Archivi tag: yogurt

nera per caso

al cioccolato brulè, oppure ciocco burns, perchè se scrivo torta al cioccolato bruciato non  fa una bella figura.

metto il cioccolato a fondere, a bagnomaria,  poi metto i panni in lavatrice, oh! ci sono anche quelli da stendere, oh in giardino è necessario dare una pulita al tavolo, oh prendendo la spugna ho ri.visto la lavatrice, e poi la doccia da pulire e poi inizio a sentire uno strano profumo impregnante…provo a volare ma non serve più, il cioccolato è diventato compatto, bricioloso e a una prima occhiata potrebbe sembrare il cioccolato di modica. lo assaggio. non è male. non è male affatto. e allora improvviso una torta alternativa alla solita che dovevo fare. una torta da inzuppare nel latte per le colazioni dello sparso.

200 grammi abbondanti di ciocco fondente (avevo conad in casa) 250 grammi di farina. uno yogurt due bontà, (conad anche quello), 100 gr di burro, 3 uova, 250 grammi di zucchero, due tazzine da caffè di acqua. una bustina di lievito.

il risultato è stato stupefacente e i cereali dello yogurt hanno regalato sorprese ai morsi. credo che la rifarò;  provando a non far danni con il cioccolato.

ma come devo fare se nell’istante esatto in cui comincio a fare una cosa mi si aprono altre mille possibilità alle quali  non voglio rinunciare? è così sempre, cambio direzione costantemente, ogni volta che mi si apre una finestra e vedo le cose da fare non resto sul binario, ma cambio, nella convinzione assurda di riuscire a fare tutto. tutto in tempo e tutto bene. e spesso dimentico il binario iniziale e faccio delle figure di cioccolata. si riesce a cambiare anche quando si è già adultini?

aggiornatmento al post precedente: milano, corso como 10-i miei stivali con i miei piedi dentro-il concerto di lorenzojova-il citofono, la maniglia e la chiusura, lo scalino per seguire la salita e il colore ;D-romagna.

ps: sulla settimana dei nodi al pettine avrei dovuto scommettere!

12 commenti

Archiviato in a colazione, cose che si fanno, dolci

soli e lune

finalmente sole. e domenica sera un luna rossa che mi ha tolto il respiro. e se seguo la luna per tagliarmi i capelli avrei dovuto almeno coglier lavanda la notte di san giovanni approfittando della rugiada delle fate. e invece come spesso accade…mi sono lasciata perdere nella serata e nella mia malinconia. e dire che la temperatura era per la prima volta accettabile e la luna, alta nel cielo, faceva da lampione. ho però rispettato la mia personale tabella di marcia e i capelli li ho tagliati nell’ultimo giorno di luna crescente e la lavanda l’ho colta in ritardo, domenica, lasciata seccare, diventerà polvere per cassetti. ahhh…la fatica che sto facendo, intellettuale fatica, maglia dopo maglia, scelgo cosa conservare e cosa buttare. la mia camera del casino è infrequentabile, mitch sta facendo lo stesso in camera sua, per adesso è riuscito a spalmare la sua stanza su tre piani. in sala, sacchi neri di abiti e cassettoni di libri. in mansarda, soldatini da conservare, cimeli di spiaggia e di battaglie. ho il sospetto che lui e suo padre ci giocherebbero ancora. in garage le cose da “buttare” …io ho fatto due mucchi: cose piccole perchè voglio dimagrire; cose grandi perchè potrei ingrassare. metto le mani e i pensieri avanti. ma non risolvo il problema. quando le cose che scegli ti piacciono diventa difficile separarsene al di là delle mode. del prezzo. del colore e della forma. ho ancora una gonna tartan nera e rossa a pieghe, la portavo in prima superiore. sono passati dei bauli di anni ma io, a natale, la indosso come la più bella delle mise. con i calzettoni e la maglia tono su tono. e metto una t-shirt come pigiama, larga e lunga. firmata 1996. e mi ci abbraccio la notte, ascoltando le rane canterine, mi ripara dall’aria come nessuna. continuo a pensare che siamo troppo soli. accumulare cose equivale ad avere mancanze. lo ammetto. ci sono cose che non trovo dentro. ma continuo a cercare.

a proposito di lavanda. sul web ho trovato tante ricette che la vedono protagonista indiscussa degli ingredienti. ma io temo mi ricordi troppo i cassetti…proverò a superare anche questo scoglio.

con l’ultimo spicchio di torta invece ci siamo regalati un fine pasto goloso:

fraciocco con la palla:

fragole fresche, torta al cioccolato, yogurt gelato per dare un tocco di colore ho guarnito con due gocce di vov. inutile al sapore. invece la prossima la servirò con le fragole frullate, più facili a essere raccolte col cucchiaino.

13 commenti

Archiviato in cose che si dicono

voglio affogare nel gelato

vabbè lo stato attuale della mia cucina non mi permette di fare nulla e neanche di pensare di fare alcunchè…tranne…il gelato. il frigorifero spostato in giardino, la gelatiera in garage…e un mega barattolone di yogurt sempre in frigorifero. E’ diventato il pasto, il fine pasto, la coccola quotidiana. In coppa con le pesche tagliuzzate, con il melone a palline, con l’ananas, con i frutti di bosco quasi ancora congelati. semplicissimo da fare e gustosissimo da mangiare.
barattolone yogurt intero di qualità 250 gr (vipiteno, mila)
180 di zucchero e 4 cucchiai di limone. mettere nella gelatiera per il tempo necessario e gustare subito. se ne avanza porre nelle vaschette in polistirolo della gelateria e mettere in freezer. non indurisce neanche troppo.yogurt gelato

5 commenti

Archiviato in cose che si dicono